Miss Chef 2012
Le “Miss Chef” in gara nel 2012, che ha avuto come vincitrice Maria Rina de “Il ghiottone restaurant” di Policastro (SA).
Maria Rina de “Il Ghiottone Restaurant” -Policastro (Sa)-(Campania)
Mamma di tre figli, nonna di due nipotini con un terzo in arrivo, Maria Rina ama la cucina e cucina sin da ragazzina. Già ad 8/9 anni, vedendo la nonna e la mamma cucinare, apprendeva l’arte culinaria di famiglia. Nata a Vibonati, nel cuore del Cilento, ha aperto il suo attuale e rinomato ristorante “Il Ghiottone Restaurant”, a Policastro, nel 1978 quando aveva 25 anni e con una figlia di un anno e mezzo e l’altra di sei mesi. Si è iniziata a specializzare con un primo corso di cucina alla “Cordon Bleu” di Roma che frequentava, ogni martedì, per 2 anni, lasciando il suo ristorante nel giorno di riposo. Poi sono venute tante altre specializzazioni importanti anche frequentando la scuola “Etoile” romana. Su di Lei dice: “Amo la cucina in cui ci metto passione e dedizione, adoro fare piatti puliti, genuini della migliore tradizione cilentana, antica e contadina. Ad oggi posso dire che rappresento il Golfo di Policastro e la sua buona tavola a livello nazionale”. Ma non mancano per Rina anche le missioni internazionali per divulgare la cucina della Dieta Mediterranea cilentana doc che ha ben saputo celebrare recentemente e con grande successo sia a Berlino che a New York.
Cristina Baroni di “Vino e camino” ristorante- Roma (Lazio)
La passione di Cristina per la cucina viene da lontano, perchè il
buon cibo e il rito della cucina hanno fatto sempre parte del suo
”lessico familiare”. Un modo per stare insieme e condividere le varie
tradizioni e non dimenticarle.
La nonna Giulia, detta Giuliona e la mamma Maria, non hanno mai
insegnato, sia a lei che agli altri membri della famiglia, una specifica
ricetta, ma chi, come Cristina, era affascinata dai gesti, dagli odori
e dai sapori, raccoglieva il testimone di una cultura del cibo antica
e spesso fantasiosa, figlia dell’esigenza del “mettere insieme il
pranzo con la cena”. I famosi “resti”, che certo non potevano essere
buttati, diventavano lo spunto per nuove e spesso più gustose ricette.
Dopo molti anni e molte esperienze lavorative in altri settori ai
quali Cristina ha affiancato corsi di cucina per affinare le capacità
apprese in famiglia, è maturata la decisione di aprire un piccolo
ristorante insieme al fratello Massimo appassionato di vini.
Avendo poche risorse il primo Vino e Camino era davvero piccolo e
dotato di pochissima attrezzatura; praticamente e per cucinare Cristina
aveva a disposizione un camino, due forni, uno elettrico e l’altro a microonde.
Ed è stato lì che la sapienza appresa, quasi inconsciamente dalla nonna e
dalla mamma, si è rivelata vincente: l’arte di arrangiarsi le ha
permesso di sperimentarsi e crescere professionalmente sempre di più
fino ad oggi. Non dovete pensare che l’offerta fosse povera, anzi. Tra
una zuppa di polipo, patate e carciofi o ceci e baccalà cotte nel
camino, carne e verdure cotte sulla brace e una crema pasticcera cotta
al microonde, è nato Vino e Camino, ristorante oggi apprezzato e riconosciuto sia con sede a Bracciano che a Roma, nella sua bella ed accogliente sede nel centro storico, a Piazza dell’Oro, dove possiamo degustare un Cacio e Pepe genuino, tra i primi riconosciuti in tutto il Lazio.
Francesca Castrignanò dell’ “Hotel San Lorenzo” di Forio-Ischia (Campania)
Nata a Galatina di Lecce, residente a Calimera fino a qualche anno fa. Ultima di 7 figli, lavora sin dopo aver compiuto i 13 anni, iniziando in cucina come lavapiatti ad Otranto. Fortunatissima esperienza da cui Francesca dice di aver appreso la prima ed essenziale lezione di grande cucina : “Lavorare nel pulito,prima di ogni cosa”. La sua prima formazione scolastica professionale avviene alla scuola alberghiera di Otranto fino a raggiungere la maturità ; poi arrivano le prime esperienze professionali, dapprima fuori Provincia e, poi fuori la regione Puglia. Francesca afferma: “Affatto facile è ricercare lavoro come cuoca e poi affermarsi in quanto l’ambiente della cucina è molto “maschio” e viene reso tale specialmente in alcune province del nostro Sud per opera dei tantissimi capo-cuochi che, ancora oggi, rifiutano le “femminucce” in cucina. Data la difficoltà nel ricercare occupazione, mi è capitato spesso di dover passare dai ristoranti agli alberghi e poi ai villaggi; esperienze tutte fondamentali e tali che mi hanno aiutato a sviluppare capacità professionali in modo da potermi poi permettere di selezionare le attività e la tipologia di ristorazione in cui più desideravo misurarmi. Le esperienze più significative è di livello le ho avute sicuramente qui sull’Isola d’Ischia: al Ristorante il Melograno di Libera Iovine (primo ristorante stellato Michelin su Ischia), Il Terme Manzi di Casamicciola Terme (stagione in cui è stata riconosciuta la prima stella Michelin); per poi passare a primo Chef e responsabile di cucina dell’Albergo “Terme San Lorenzo”. Divenendo probabilmente la prima ed unica Executive Chef di cucina d’Albergo che l’ Isola abbia riconosciuto.
Libera Iovine de “Il Melograno” ristorante – Forio-Ischia (Campania)
Libera Iovine è nata a Procida nel 1959. Come tante ragazze dell’ Isola si è diplomata per diventare maestra e lo ha fatto fino a quando ha conosciuto Giovanni, suo attuale marito, seguendolo, dapprima nel ristorante di famiglia, ai fornelli accanto alla suocera e poi facendo varie esperienze in ristoranti italiani. Dopo aver frequentato corsi dell’Etoile, della Castalimenti, insieme al marito, ha gestito, sull’isola di Procida “La tavola del Re”. Ad Ischia ha gestito un ristorante presso una storica casa vinicola per poi approdare nel 1996 al “Melograno” che, con fatica e passione, le ha dato grandi soddisfazioni, concretizzatesi, nel 2001, con la stella Michelin.
Maria Antonietta Santoro di “Al becco della civetta” ristorante -Castelmezzano (Pz)-(Basilicata)
Maria Antonietta Santoro, chef poliedrica e virtuosa, è da anni impegnata, non solo nel portare avanti la rinomata cucina del suo ristorante, “Al becco della civetta”, situato nel cuore delle Dolomiti Lucane, in Basilicata, ma è anche docente di prestigiosi corsi e laboratori enogastronomici a livello nazionale, è ambasciatrice della cucina lucana in Italia ed all’estero, è stata segnalata dalla migliori testate giornalistiche nazionali ed internazionali con apparizioni televisive importanti sia in Rai che in Mediaset. Avvocato mancato, avendo studiato per un periodo legge con successo, ha deciso di dedicarsi alla ricerca ed all’ arte culinaria. Da anni è docente presso l’IPSA di Potenza. Ci dice: “Il mio è un percorso abbastanza insolito, da ragazza non pensavo minimamente di fare questo mestiere, studiavo giurisprudenza a Bari, poi rientrando a Castelmezzano, mi sono resa conto del grande patrimonio che avevamo, e un po’ per rompere la monotonia “pettegola” del paese, un po’ per vivacizzarla, ho pensato di aprire una birreria. In vita mia non ho mai mangiato un wurstel, un hamburger e altro del genere, per cui ho deciso di condividere il mio patrimonio culinario. Sono un’autodidatta con precettore, perché il mio maestro è stato Pinuccio Volini, che mi ha scelta per essere la sua erede. Tutto è iniziato per gioco, poi è diventata tutta la mia vita”.
Alla domanda : “E’ stato facile come donna imporsi, in un mondo, quello della cucina, che è sempre stato di dominio per gli uomini?”. Maria Antonietta ha risposto: “Poiché vengo da una famiglia di stampo patriarcale, ho impostato così anche il ristorante e mi sono circondata di donne, non abbiamo tentato la scalata nella ristorazione, tutto è successo in modo molto naturale anche con un po’ di fortuna”.